Fiabe d'estate

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Il nuvolaio

Nel paese di Cipollone viveva un uomo di nome Lillo ma tutti lo chiamavano il matto perché in vita sua aveva inventato i mestieri più strani: il tappabuchi, il grattapance, lo sgamberellone.

Ma un giorno Lillo si mise a fare il Nuvolaio ossia il coltivatore e venditore di nuvole al dettaglio.

Infatti vicino a casa sua c’era un campo abbandonato ricco di ortiche e di erbacce dove nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi.

Lillo lo comprò, lo fece coltrare e ripulire poi sparì dal paese per un bel pezzo e la sera in piazza tutti dicevano che il matto forse era andato a vivere da una sua figliola all’estero od era morto.

Ma una mattina a Cipollone tutti rimasero a bocca aperta perché il campo di Lillo era recintato e un cartello enorme era appeso in alto, con queste parole: “Nuvolaio, nuvole per tutti i gusti”.

Come si fa a coltivare le nuvole? Tutti si domandavano, non è possibile diceva la gente e correva incuriosita al campo di Lillo per vedere se era vero.

Voi non ci crederete ma il Nuvolaio c’era davvero e suddiviso per categorie: nuvole grandi e piccole bianche e colorate. I colori erano: rosse, gialle e blu e si potevano acquistare a peso.

Lillo infatti aveva il pesa nuvole costruito da lui stesso ma per averle, occorreva un permesso speciale: quello del vento.

Le persone interessate infatti dovevano parlare con il vento che passava di li il 23 di ogni mese alle ore 21 e lui poteva dire sì o no.

Se diceva sì, dal Nuvolaio si staccavano le nuvole scelte, se diceva no, un soffio forte faceva cadere a sedere il malcapitato.

Non c’era altro modo per avere le nuvole da Lillo ma la gente curiosa, anche se non ci credeva tanto, cominciò a provare.

Così la moglie del dottore che aveva il giardino più bello del paese, volle tentare ed il vento accolse la sua richiesta.

Ottenne la sua nuvola azzurra che fece cadere sulle rose, sui tulipani e sull’erba del suo giardino. Tutti guardavano quella meraviglia e si recavano da Lillo per ottenere le nuvole colorate.

Lui accettava i regali dei paesani ma non prometteva niente a nessuno perché aveva fatto un patto con il vento che doveva rispettare.

In paese non si parlava d’altro e i più fortunati, erano riusciti ad avere le nuvole colorate ma altri  no.

La notizia giunse alla corte del re di Pallecorte che si fece preparare una carrozza con quattro cavalli neri e di notte, di nascosto, andò al paese di Cipollone, a vedere il Nuvolaio, perché non voleva essere preso in giro da nessuno.

Quella notte c’era il vento a parlare con il farmacista che voleva comprare una nuvola rossa per regalare alla moglie nel giorno del suo compleanno.

Il re rimase sbalordito e se ne ritornò zitto zitto al palazzo poi fece chiamare Lillo, lo colmò di doni e lo nominò suo Nuvolaio a vita.

Lillo però non poteva accontentare il Re che doveva parlare con il vento ma riuscì solo a portaglielo direttamente in una stanza del palazzo che il Re chiamò: “sala del vento” dove nessuno altro all’infuori di loro poteva recarsi.

Si udì una forte discussione e poi vide uscire il re a cavallo del vento che correva veloce più di una saetta, alla casa di Lillo il matto, che stava innaffiando una piccola nuvola rosa appena nata che aveva il potere di dare la felicità.

Lillo fu sorpreso di vedere il re che s' inchinò davanti a lui per chiedergli il segreto del Nuvolaio; lui non glielo rivelò ma ottenne di regalargli la nuvola appena nata che unica nel suo genere, si trova solo nel giardino del re ed è gelosamente custodita dal fedele Lillo che in questo tempo però ne ha inventate tante altre e tutti dicono che è proprio matto.

 

 

                                                                  Maria Carla Borghini

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